Il corpo di Alisa Onyshchuk, 15enne ucraina sparita la mattina del 2 novembre mentre andava a scuola in un paesino del nord-est dell’Ucraina, è stato ritrovato in una pozza di sangue con accanto polli decapitati e simboli satanici.
Dopo ore di ricerca il cadavere della ragazza è stato rinvenuto in un bosco nei pressi del villaggio Babai, nella regione ucraina di Charkiv. Impressionante la scena che i soccorritori impegnati nella ricerca si sono trovati davanti: la studentessa era stesa a terra dopo essere stata stuprata e uccisa, circondata dalle carcasse di galletti decapitati il cui sangue era stato sparso sul viso della ragazza.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti locali, Alisa stava andando alla stazione per prendere il treno che l’avrebbe condotta a scuola. Per arrivare prima aveva preso un sentiero che attraversa i boschi, da lei conosciuto bene in quanto lo percorreva spesso.
Qui sarebbe stata violentata e uccisa da qualcuno che ha poi allestito il macabro rituale. La madre Viktoria, percorrendo lo stesso sentiero per recarsi in città, ha trovato una scarpa da ginnastica come quella della figlia e, dopo aver avuto conferma che la ragazza non era mai arrivata a scuola, ha dato l’allarme.
Polizia e volontari hanno cominciato le ricerche nei boschi, fino al drammatico ritrovamento. Uno dei soccorritori ha dichiarato: “Il cadavere è stato trovato nei boschi vicino a una radura. Era circondato da simboli satanici disegnati sul terreno e da galletti decapitati e impiccati agli alberi più vicini“.
L’autopsia ha poi rilevato la violenza sessuale e la morte per strangolamento. La polizia locale ha avviato le indagini, rivolgendo le sue attenzioni su un uomo che sarebbe stato visto aggirarsi nella stazione ferroviaria prima che Alisa sparisse. Seguendo le testimonianze di altri viaggiatori, la polizia ha realizzato un identikit del sospettato, un uomo tra i 35 e i 45 anni mai visto prima in zona.