L’inizio delle scuole secondarie di primo grado rappresenta per i ragazzi, che lasciano il tranquillo rifugio della scuola primaria, l’ingresso nel mondo dei grandi. Si tratta insomma di una delle fasi di crescita più delicate: non più bambini, ma ragazzi. Proprio questa visione ha spinto il Consiglio di Stato a decidere che, almeno in prima media, non è possibile procedere alla bocciatura di un alunno.
A richiedere l’intervento del Consiglio di Stato la vicenda che vide coinvolto un ragazzino di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, che all’inizio dello scorso luglio fu infatti bocciato in prima media. Secondo la pronuncia del Consiglio di Stato infatti per decretare un giudizio ed eventualmente rallentare la carriera di uno studente, occorre prendere in considerazione un periodo più ampio.
Come riporta il “Resto del Carlino”, dopo la bocciatura del ragazzo un ricorso aveva ristabilito la promozione a tavolino. Il provvedimento però a fine agosto era stato annullato da una decisione del Tar che aveva ritenuto insufficiente l’andamento scolastico del ragazzo durante l’anno.
I familiari del ragazzino non si sono arresi e hanno deciso di rivolgersi al Consiglio di Stato, che, come anticipato ha invece consentito allo studente di accedere alla seconda classe e ha condannato la scuola medi0 coinvolta, a pagare le spese del giudizio per un totale di 1.700 euro.