Spesso in questa sede si parla di problematiche infantili. Molte sono state anche le notizie di cronaca in cui si segnalava la mancanza di personale adeguato per aiutare i bambini con autismo all’interno degli istituti scolastici. Fortunatamente sono molti anche i casi in cui si è potuto parlare di inclusione scolastica. Purtroppo però spesso questo non basta, e succedono delle “scenette” come quella che segue.
Beppe Grillo, il noto comico, ha deciso di raccontare a modo suo l’autismo e la sindrome di Asperger durante Italia a 5 Stelle. Un intervento che, diciamoci la verità, non è stato proprio molto elegante: “Chi siamo? Siamo pieni di malattie nevrotiche, siamo pieni di autistici, l’autismo è la malattia del secolo. L’autismo non lo riconosci, per esempio è la sindrome di Aspengher [parole sue] c’è pieno di questi filosofi in televisione che hanno la sindrome di Asperger. Che è quella sindrome di quelli che parlano in quel modo e non capiscono che l’altro non sta capendo. E vanno avanti e fanno magari esempi che non c’entrano un cazzo con quello che sta dicendo, hanno quel tono sempre uguale. C’è pieno di psicopatici…”. Tutto ciò è stato contornato dalle risate del pubblico.
Ovviamente le critiche non sono mancate: “Complimenti per la tua generalizzazione, per la tua ironia sfrontata su un tema così delicato e complimenti alla tua platea per le risate su questa tua ironia fuori luogo. Vedi, la tua ignorante descrizione denota, immediatamente, che la voglia di focalizzarsi sulle potenzialità di queste persone speciali è pari a zero”. Scrive Mario Pingerna.
Invece PerNoiAutistici scrive una lettera aperta: “Non è bello prendere in giro noi autistici, darci degli psicopatici e usarci come oggetto di scherno. Proprio tu…Dovresti sapere che chi ha un figlio autistico già deve ogni istante combattere perché il figlio non sia discriminato, non debba subire lo scherno di chi non capisce che proprio quel suo “non capire” non è dovuto a cattiveria ma a un suo modo d’essere, al suo “cervello diverso”.
Suscitare la risata della folla su quello che per un Asperger è sintomo della sua diversità è ingeneroso, soprattutto da parte di chi dovrebbe ben conoscere cosa sia l’autismo…
Gli autistici hanno diritto di essere trattati da cittadini come qualsiasi altro abitante del nostro paese. A dirtelo è un uomo a cui è stato diagnosticato di essere Asperger ed è molto contento di esserlo, in più è padre di un ragazzo autistico a basso funzionamento, che tiene con lui e combatte perché non debba finire rinchiuso e dimenticato quando non ci sarà lui a occuparsene.”
La situazione fa parecchio riflettere. Molti sono i siti di informazione che fanno sensibilizzazione riguardo questo tema, poi un “fine umorista” decide che questa particolare situazione di salute vada schernita e derisa. Noi continueremo a sostenere l’inclusione.