L’ex sottosegretario alla pubblica istruzione Gabriele Toccafondi, nel corso del Didacta, esegue un’analisi piuttosto cinica e dura nei confronti dell’attuale operato del governo Lega-5 Stelle, spiegando anche le motivazioni che si celano dietro al malcontento generale di docenti e studenti.
“Non è mica una casualità se il primo movimento di protesta contro il Governo giallo-verde sia nato proprio nella scuola, fra studenti e insegnanti. E’ stata ed è una reazione naturale di fronte a scelte che forse saranno dettate dal dilettantismo incosciente ma certo stanno producendo un effetto perverso sul mondo dell’istruzione pubblica corrodendone alcuni pilastri fondamentali che negli ultimi anni, anche con contraddizioni, erano stati finalmente impiantati”.
Prosegue spiegando che i giovani hanno bisogno di un governo che sia serio e che possa fornire un buon grado di certezza per i ragazzi. Critica dunque in modo aspro le modalità di fare politica, sottolineando come il tutto sia sempre in contraddizione, riferendosi alle facoltà di medicina ha aggiunto: “Prima l’aboliscono [il numero chiuso], poi no, poi forse, poi vedremo. Così che migliaia di studenti e migliaia di famiglie oggi non sanno più cosa succederà da qui a qualche settimana. Ma la stessa sceneggiata l’avevano fatta sui vaccini e le iscrizioni alla scuola dell’obbligo. Siamo a Indietro Tutta ma Arbore faceva ridere”.
Ma la critica più aspra da parte di Toccafondi colpisce l’alternanza scuola-lavoro, in particolare è in forte disaccordo su quanto fatto al riguardo: “Dal Governo dicono che l’alternanza scuola-lavoro è utile, utilissima, fondamentale, che orienta i ragazzi e che quindi deve essere fatta bene. Ci credono talmente tanto che quest’anno l’hanno abolita per l’esame di maturità cambiando le carte in tavola a migliaia di maturandi. Per tutti gli altri studenti ne hanno più che dimezzato le ore nel triennio. Per aumentarne la qualità? Magari, purtroppo la risposta è più misera: perché avevano bisogno di 100 milioni e quindi sono andati a prenderli alla scuola e più specificatamente al fondo per migliorare l’alternanza. E’ un governo che rischia davvero di essere il governo del cambiamento, ma in peggio”.