Si chiama Nicola Cervellera l’avvocato che avrebbe dovuto difendere Gino Trovatello, il 49enne che dopo aver litigato con la moglie per la gestione dei figli si è scagliato contro il figlio 14enne accoltellandolo alla gola e ha lanciato la figlia di 6 anni dal terzo piano di uno stabile del rione Paolo VI, in Via XXV Aprile a Taranto.
La piccola è da domenica ricoverata all’ospedale Santissima Annunziata. La Asl riporta che ieri è stata sottoposta a due delicate operazioni e che le sue condizioni di salute sarebbero in miglioramento. Il primo intervento, eseguito dall’équipe neurochirurgica, è stato una “craniotomia decompressiva”, ed è stato portato a termine con esito positivo. In seguito i medici dell’ospedale della città pugliese l’hanno operata all’addome. Il ragazzo invece ha riportato solo un taglio superficiale all’altezza della gola e in 15 giorni riuscirà a riprendersi.
Questa mattina l’interrogatorio di garanzia di Gino Trovatello. A tal proposito l’avvocato Nicola Cervellera ha detto: ”Dopo l’interrogatorio di mercoledì mattina lascerò l’incarico. L’avrei fatto subito, ma non c’erano i tempi per la nomina di un avvocato d’ufficio. Ho un bambino di 7 anni e per motivi etici non me la sento di difendere chi è accusato di una cosa del genere“.
Nel frattempo Trovatello è rinchiuso alla Casa Circondariale di Taranto a disposizione del pubblico ministero di turno, Di Tursi. Oltre che di tentato omicidio, dovrà rispondere anche di violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Pare che l’uomo abbia di recente perso la potestà genitoriale e che avesse precedenti specifici per lesioni e maltrattamenti in famiglia. Una prima ricostruzione dei fatti rivela che l’uomo avrebbe avuto un furioso litigio con i familiari. Tutto nasce dal fatto che da qualche tempo si era separato dalla moglie e non vivevano più insieme ed ultimamente litigavano spesso proprio per la gestione degli incontri con i figli.
Proprio ieri infatti Trovatello avrebbe dovuto incontrare le assistenti sociali del comune che molto probabilmente stavano valutando le capacità genitoriali della coppia. Il 49enne era infatti stato convocato venerdì scorso dagli assistenti e, in tale occasione “era apparso assolutamente tranquillo e conciliante, ben felice dell’incontro a cui avrebbe portato anche il figlio quattordicenne”, come riferisce l’assessora al welfare del comune di Taranto, Simona Scarpati.