Da uno studio condotto dal gastroenterologo Luigi Ricciardiello presso l’Università Sant’Orsola di Bologna è emerso che l’olio di fegato di merluzzo fa bene.
Questa ricerca ha quindi dato una base scientifica all’utilizzo di questo particolare composto che nonne e bisnonne spesso ricordano come “alimento energizzante” per i bimbi cagionevoli. In passato, infatti, l’olio di fegato di merluzzo era per lo più utilizzato per combattere il rachitismo. Oggi invece previene il tumore del colonretto, spegne gli stati infiammatori cellulari e permette di contrastare il colesterolo a bassa densità (quello “cattivo”).
Il dottor Ricciardiello è tornato in Italia dopo gli studi sulle alterazioni molecolari nel cancro colonrettale a San Diego e le sperimentazione chemioterapiche nel University Medical Center di Dallas. Nell’ambito dei suoi studi ha evidenziato benefici di un particolare Omega-3, contenuto in merluzzo, sardine, sgombri e salmone, capace di ridurre il fattore di rischio di chi soffre di poliposi familiare, una malattia che causa polipi al colon che, se non rimossi attraverso colonscopia, evolvono in tumori.
Il Corriere.it ha raccolto la testimonianza di una delle volontarie sulle quali il ricercatore italiano ha testato gli effetti del particolare acido grasso. Il soggetto è una donna di 45 anni, controllata periodicamente attraverso la colonscopia. La donna ha dichiarato che da quando ha cominciato ad assumere due anni fa l’integratore a base del particolare Omega-3, è stata sottoposta ad una sola operazione che le ha tolto un polipo di tre millimetri, a differenza del passato in cui le operazioni erano molteplici e finalizzate sempre ad asportare più di un polipo.
Come assumere questa sostanza quindi? Secondo il dottor Ricciardiello non è necessario far ricorso al classico cucchiaio della bevanda, di dubbio gusto tra l’altro. Potrebbe essere sufficiente correggere le proprie abitudini alimentari: “pesce 2-3 volte la settimana, poca o nulla carne, drink di polifenoli e antocianine (abbondanti nelle arance), verdure. Quasi il 70% dei tumori potrebbe essere prevenuto se tutti avessimo stili di vita corretti”.