Un bambino con disabilità non può essere affidato ad un docente di sostegno non adeguatamente preparato, perché potrebbe farlo regredire nel disturbo. Lo sostiene la psicologa dott.ssa Daniela Sarti della clinica infantile della Fondazione Ircss – Istituto Neurologico Besta di Milano, Sezione del disturbo del linguaggio e dell’apprendimento – in un’intervista a La Stampa sul problema delle cattedre di sostegno coperte da docenti senza una formazione adeguata.
La psicologa ha spiegato che il Piano educativo individualizzato viene preparato dal medico che ha in cura il bambino con le disabilità in accordo con la famiglia e serve a fissare gli obiettivi scolastici. “Se l’insegnante non ha un’adeguata preparazione – ha detto la psicologa – rischia di non comprendere gli obiettivi scolastici e di mancare quelli dell’apprendimento del bambino. E a quel punto può anche esserci una regressione. Non so quanti bambini ho visto che hanno disimparato a parlare per colpa di un insegnante inadeguato“.
Il Ministro ha ben chiara la situazione sul problema della carenza dei docenti abilitati sul sostegno. Ha annunciato infatti che attiverà il corso Tfa proprio sul sostegno per circa 10.000 insegnanti. A livello territoriale ci sono state già iniziative da parte degli uffici scolastici provinciali che hanno organizzato corsi di formazione per insegnanti di sostegno che sono in servizio anche senza la specializzazione, andando così a dare una soluzione concreta al problema in attesa dei corsi di sostegno a livello nazionale.