Purtroppo, con la diffusione di internet, è inevitabile il diffondersi di mode inutili e perlopiù nocive. Se fino a poco tempo fa si è parlato della “Blue Whale” che spingeva i ragazzi a compiere il suicidio, ora si è passati ad una nuova moda, chiamata “Blackout”.
Ma in cosa consiste questa moda, se così può essere definita? In realtà non è nulla di nuovo anzi, è una pratica già risalente in epoche antiche e utilizzata attualmente in ambiti erotici. L’obiettivo è quello di raggiungere lo stato confusionale ed il modo di ottenerlo è quello di rimanere più a lungo possibile senza respirare.
In questo modo i ragazzi provano il brivido dello stato confusionale dato dal rallentamento delle attività cerebrali. La pratica in sé è piuttosto pericolosa: in ambito sessuale infatti molti sono stati i casi di asfissia non voluta.
Sul web al momento stanno impazzando dei video-tutorial dove spiegano nel dettaglio come raggiungere lo stato confusionale. Addirittura i ragazzi stanno facendo delle vere e proprie sfide, le cosiddette challenge.
Michele Oldani, psicologo e docente di fondamenti di psicopatologia dell’età evolutiva alla scuola Li.S.T.A di Milano ha fornito la sua opinione: “La trasgressione può essere anche sana. Per un adolescente non sentire la voglia di osare non sarebbe normale. L’adolescenza è periodo in cui ci si vuole spingere all’estremo e ciò porta anche ad atteggiamenti lesivi. Mentre però prima la trasgressione veniva mostrata a un gruppo ristretto, oggi col web questa esibizione è amplificata. Il web è un espansore. La sua forza può essere sia positiva che distruttiva”.