Simbolo del crollo del ponte Morandi di Genova, disgrazia avvenuta il 14 di agosto, è sicuramente il “camion simbolo” rimasto in piedi pochi metri prima del crollo. Alla guida del l’autovettura firmata supermercato Basko vi era Luigi Fiorillo, padre e marito di 37 anni.
L’uomo, tre giorni fa, ha riportato tali parole alle forze dell’ordine: “A un certo punto ha tremato tutto. La macchina che avevo davanti è sparita, sembrava inghiottita dalle nuvole. Ho alzato gli occhi, ho visto il pilone del ponte cadere giù. Ho frenato. Non ho solo frenato, ho inchiodato quasi bloccando le ruote. Istintivamente quando mi sono trovato il vuoto davanti ho messo la retromarcia, come per cercare di scappare da quell’inferno”
“Sono saltato fuori e ho fatto un passo indietro di un metro, quando ho visto che ero vicino al bordo. Mi sono messo a correre. Ho visto la morte in faccia, mi sono salvato per miracolo”, continua così l’autista del camion. Ai soccorritori l’uomo ha spiegato di aver visto la strada crollare e inghiottire le autovetture dinnanzi a lui.
Correndo dietro di lui verso la salvezza Fiorelli incontra Marco Castaldi, poliziotto della polizia stradale che si trovava sulla A10 con il collega Antonio Fiore. I due riportano al Corriere della Sera: “Eravamo nella galleria – ha spiegato Gastaldi – a un certo punto abbiamo visto le macchine rallentare e poi fermarsi. Abbiamo pensato subito ad un incidente banale e così abbiamo acceso la sirena e ci siamo mossi per andare a controllare”.
E ancora ha raccontato: “Ci siamo visti venire incontro la gente che correva, a piedi, urlando che era caduto il ponte. Siamo arrivati fino alla fine, abbiamo visto venirci incontro anche l’autista del camion Basko, ma dovevamo essere sicuri che non ci fosse più nessuno nelle auto, era troppo pericoloso”.
Ha raccontato di non aver capito subito che si trattava di una catastrofe simile: “Poi l’abbiamo capito, ma non potevamo non andare. E quanto sono stato sicuro che non ci fosse più nessuno ho guardato verso il ponte spezzato. E ho pregato per chi era finito di sotto”.