È il progetto di legge approvato dalla giunta guidata dal ministro Attilio Fontana intitolato “Iniziative a favore dei minori che frequentano nidi e micro nidi“. La regione Lombardia stanzierà 600 mila euro per l’installazione di telecamere negli asili nido, mentre altri 300 mila saranno utilizzati per la formazione degli operatori che lavorano in queste strutture.
A settembre il testo passerà al vaglio del consiglio Regionale per poter risolvere quella che è diventata una vera e propria emergenza.
Sempre numerosi sono infatti i casi che si verificano. A metà luglio è stato condannato a tre anni di carcere Enrico Piroddi, ex titolare dell’asilo milanese “Baby World Bicocca” arrestato in fraglanza nel 2016; o ancora a Marzo è accaduto in provincia di Pordenone, ad Aprile in provincia di Varese sono state denunciate due maestre. A Giugno il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord ha sospeso quattro suore di una scuola paretaria di San Marcellino, nel Casertano.
L’obbiettivo del testo come riporta l’assessore regionale delle Politiche per la famiglia “non è controllare il lavoro degli insegnanti, ma tutelare il minore“. È previsto infatti il finanziamento di 150mila euro all’anno per il 2018 e il 2019 per le iniziative di formazione e informazione rivolte agli operatori e alle famiglie e di 300mila euro per il 2019 che la Regione investirà per favorire l’installazione dei sistemi di videosorveglianza. La gestione della formazione sarà affidata alle Ats.
L’approvazione di un disegno di legge arriva a pochi mesi da un altro disegno di legge che rilancia la proposta di implementare la videosorveglianza negli asili nido, nelle scuole d’infanzia e nelle strutture sociali che ospitano anziani e disabili.
In realtà la Camera dei deputati aveva già approvato precedentemente un provvedimento che si occupava di tale materia, su iniziativa del gruppo di Forza Italia. Il testo però non è mai giunto all’Assemblea. La relazione al disegno di legge recante “Disposizioni in materia di videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia nonché presso le strutture socio-assistenziali per anziani, disabili e minori in situazione di disagio”.
Il testo inoltre spinge anche verso la regolamentazione della formazione del personale. L’obbiettivo principale è individuare un punto di equilibrio “tra la tutela della riservatezza e della libertà dei soggetti coinvolti e le esigenze di monitoraggio ed efficacia di intervento in caso di comportamenti anomali”.