Numerose persone sono accorse ad ascoltare l’intervento di Piero Angela all’Arena Robinson di Torino, dove è stato intervistato da Paolo Mauri (critico letterario e giornalista): “La scienza non è democratica” sostiene Angela “non è un talk show: è la forma più alta del buonsenso“.
Così inizia il presentatore e ideatore di programmi come Quark e Superquark che tornano in questi giorni sugli schermi con sette nuove puntate.
Affronta questioni importanti come i vaccini e dei tanti scandali e mala informazione intorno a questo argomento: per questo, ribadisce, tutti abbiamo necessità di divulgazione e formazione scientifica, altrimenti ci esponiamo a rischi ed abbagli sulle decisioni da prendere anche per i nostri figli.
Cos’è la divulgazione per Angela? Lo spiega così: “Il mondo è pieno di persone curiose, persone che non hanno una chiave di accesso. La divulgazione non è meno nobile, ma aiuta tante persone ad aprire le porte della stanza di conoscenza”.
Piero Angela ha subito cinque processi per aver parlato dell’omeopatia come un placebo e per non aver dato spazio, secondo i giudici, a chi invece sosteneva il contrario.
Ricorda poi i tempi del dibattito Di Bella sì – Di Bella no, quando andò a Milano per intervistare Veronesi e Galoppini sull’argomento per avere maggiori informazioni ed al tassista che lo portava all’appuntamento chiese cosa ne pensasse della cura e lui rispose che era soltanto un problema di potere delle case farmaceutiche.
Ricorda anche il più recente caso Stamina “su cui anche la magistratura ha sbagliato, capisco che esistano concetti come la libertà di cura, ma è una questione di evidenza scientifica. Per questo la divulgazione scientifica, la scienza a scuola, non solo le materie scientifiche, sono necessarie“. Parola di Piero Angela.