L’Aran ha presentato ai sindacati una proposta contrattuale che prevede la possibilità per i dirigenti di irrogare sanzioni disciplinari ai docenti fino a 10 giorni.
I sindacati hanno fatto notare che già esiste il vincolo della legge Madia che, solo nel comparto scuola, assegna al Dirigente Scolastico la competenza a irrogare la sanzione della sospensione fino a 10 giorni, mentre in tutti gli altri settori pubblici l’irrogazione di tale sanzione è affidata ad un apposito ufficio per i procedimenti disciplinari.
L’Aran ritiene difficile proseguire le trattative viste le richieste sindacali considerando che la modifica del quadro normativo non è di sua competenza, né per quanto riguarda la procedura disciplinare, né per la tipologia delle infrazioni e relative sanzioni.
“Come avevamo già previsto all’indomani della firma dell’ipotesi del CCNL di comparto – scrive l’ANP in un comunicato – ad alcuni sindacati preme essenzialmente che i dirigenti delle scuole non possano premiare i docenti migliori e non possano sanzionare quelli che si comportano scorrettamente. Dopo aver ottenuto il sostanziale dimezzamento dell’ammontare complessivo del bonus premiale, adesso si pretenderebbe addirittura di privare i dirigenti della possibilità di sospendere i docenti responsabili di comportamenti non conformi alle responsabilità, ai doveri e alla correttezza inerenti alla funzione”.
I sindacati fondano le loro richieste sulla violazione della libertà di insegnamento, che sarebbe minata dai poteri del dirigente scolastico.
“È veramente inaccettabile – scrive l’ANP a tal proposito – che non si possano sanzionare, con la dovuta tempestività, i comportamenti scorretti: che bell’esempio per gli alunni e per i genitori! Forse nessuno deve poter punire un docente che arriva con mezz’ora di ritardo a scuola? O che tratta gli studenti senza rispetto?”
L’ANP inoltre ha tranquillizzato gli animi sottolineando che “nessun dirigente ha mai sanzionato un docente per le sue scelte didattiche – né potrebbe immaginarlo possibile”.