Tra i vari annunci e tormentoni di mezza estate, fiocca la possibile abolizione della Carta 500 euro, bonus docenti voluto dal precedente governo Renzi.
Il bonus, destinato a tutti i docenti di ruolo, è stato previsto per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti (corsi o master a pagamento), per l’acquisto di dispositivi tecnologici/informatici, libri e tutto ciò che riguarda l’arricchimento culturale, dal cinema alle mostre fino al teatro.
Il bonus rappresenta forse la più rilevante compensazione per i dipendenti pubblici, eliminarlo significherebbe impoverire ulteriormente una categoria che già realizza stipendi poco dignitosi, soprattutto se si guarda all’Europa.
Perché abolirlo? Si denuncia, in alcuni casi, il cattivo uso da parte del corpo insegnante. Certo, se qualcuno ne avesse abusato dovrà essere punito e sanzionato secondo quanto dispone la legge.
Sicuramente il Bonus è nato tra tanti limiti, la stessa “Carta” non si è mai vista, sarebbe stato più semplice e verificabile se fosse diventato parte integrante dello stipendio degli insegnanti, o ancora meglio contrattualizzato da chi di dovere.
Speriamo, infine, sia solo una voce di corridoio dell’estate 2018.