Si riaccendono le polemiche sulle assegnazioni provvisorie, questa volta però riguardano i posti su sostegno. Gli insegnanti di ruolo potranno ora richiedere l’assegnazione su sostegno, pur non essendo in possesso del titolo necessario, purché stiano per completare il corso, o abbiano prestato servizio su questo ruolo, per almeno un anno.
La procedura di assegnazione partirà ovviamente dagli insegnanti di ruolo specializzati, per poi procedere con i “precari” dalle graduatorie di merito e di Istituito.
Il problema, dunque, non è tanto la copertura dei posti su sostegno, quanto il dover garantire una continuità didattica che inevitabilmente verrà a mancare. La possibilità infatti, che l’insegnante di sostegno precario possa riprendere lo stesso posto dell’anno precedente, sarà a dir poco improbabile.
La problematica, già sollevata dalla Fedeli, è la mancanza di docenti specializzati, problema a cui non si è data ancora una soluzione, a discapito inevitabilmente dei bambini disabili.
“L’inclusione scolastica deve essere una priorità“. Così afferma il ministro dell’istruzione Bussetti. “La via maestra per garantirla è aumentare il personale specializzato“.
Solo in questo modo potrà essere assicurata una “vera inclusione” e si potrà finalmente dare una risposta concreta agli alunni e alle loro famiglie.