Nei giorni scorsi, è saltata agli “orrori” della cronaca la triste vicenda dei bambini tra i 3 e i 5 anni abusati e maltrattati da 4 suore, nell’asilo di san Marcellino.
I bambini avevano cominciato a manifestare segni fisici e psicologici del dramma che stavano vivendo. Tornavano a casa con lividi, arrossamenti, che uniti ad un malessere psicologico evidente hanno insospettito i genitori. Una delle mamme avrebbe testimoniato che la figlia non ha voluto mangiare una cotoletta, che gradiva di solito particolarmente, dicendo che mangiarla “le faceva perdere troppo tempo e se non mangiava in fretta la suora l’avrebbe messa in castigo lasciandola nella stanza al buio”.
Un’altra madre ha visto rientrare la figlioletta con dei lividi sul volto e con i capelli strappati e che cadevano: “La treccia dei capelli che aveva la bambina non era quella fatta da lei e, sciogliendole i capelli, nel pettinarla, molti capelli risultati tirati e cadevano”, riportano i verbali dei carabinieri. La bambina, in quell’occasione, aveva spiegato che era stata una delle suore, che l’aveva trascinata e “mentre le tirava i capelli si era fatta la pipì addosso e aveva vomitato”.
Purtroppo tutti gli abusi raccontati dai piccoli bimbi, sono stati confermati dalle telecamere nascoste.
Il Gip di Napoli, Valentina Giovaniello, ha parlato di “condotte vessatorie” e di punizioni violente messe in atto “per futili motivi”, in un contesto di “generale clima di vessazione e violenza fisica e psicologica”. Più e più volte si sono verificati episodi di “sculacciate, pizzicotti, spintoni, sistematicamente utilizzati per riportare l’ordine o anche solo semplicemente farsi ubbidire”.
Dalle indagini, che si stanno svolgendo, è emerso inoltre che le suore avrebbero tentato di mettere a tacere le mamme offrendo loro del denaro.
In particolare ad una madre che era andata a denunciare i lividi della figlia, la madre superiora aveva minimizzato dapprima l’accaduto, per poi screditare la bimba, dicendo che era solita mentire, come tutti i bambini. Successivamente, vedendo l’insistenza della mamma, la madre superiora le aveva offerto dei soldi in cambio del suo silenzio, cercando addirittura di farla sentire in colpa : “Stai zitta, non parlare. È una vergogna anche per te. Io ti do i soldi basta che non dici niente e poi ti assicuro che non succederà più”.
Ovviamente tali offerte di denaro non sono assolutamente servite, poiché sia questa mamma, che altre, hanno provveduto a sporgere regolare denuncia.
Nel frattempo, altre madri, prendono le distanze da questi eventi: una madre, intervistata da Il Messaggero, ha descritto un contesto ottimale per i bambini: “Io vorrei farvi vedere in quella scuola come tengono i bambini in questa scuola accoglienza, ho visto le spese che fanno…non manca niente, una pulizia al massimo, non ho parole“.
Il livello di pulizia o il cibo di prima qualità difficilmente potranno far dimenticare alle mamme può i lividi e gli arrossamenti sui loro piccoli bimbi.