Il Miur si impegnerà a costituirsi parte civile in tutti quei processi che coinvolgano i docenti riguardo episodi ai loro danni accaduti nelle scuole.
È questo che il ministro Marco Bussetti ha affermato in un intervista radiofonica a Radio Capital. Questo è un segnale di vicinanza e di sostegno agli insegnanti nel dire che lo Stato è presente e loro vicino.
I fatti degli ultimi giorni a ridosso degli scrutini finali non fanno che confermare che c’è un fenomeno in crescita esponenziale che dipende da un rapporto scuola – famiglia che è sicuramente da ricostruire. Non si può né si deve dimenticare che l’insegnante è un pubblico ufficiale e svolge un ruolo educativo. Non si parla di responsabilità individuali, ma le famiglie sono una componente essenziale della scuola ed in quanto prima agenzia educativa vanno aiutate e sostenute.
La scuola deve essere pronta ad affrontare il percorso di formazione degli studenti insieme ai genitori come parte integrante del percorso educativo dell’individuo. L’analisi del fenomeno deve essere – secondo Bussetti – fatta a 360 gradi considerando i molteplici fattori che influenzano il percorso formativo: fattori educativi, didattici, sociali, organizzativi, partecipativi e territoriali. A questo discorso si riallaccia il tema dell’educazione civica. A tal proposito il ministro è dell’idea che questa materia debba essere intesa come trasversale a tutte le discipline e non solo come materia a sè stante. E’ una “materia” che “si insegna con l’esempio” non fine a se stessa e richiede un impegno da parte di tutti entro un percorso di educazione e formazione globale.
Il Ministro sostiene che il mestiere dell’insegnante è uno dei più impegnativi e che occorre rispetto per tutte le figure che operano nel sistema scuola.