Forse un giorno farai un tatuaggio, sbaglierai facoltà, partirai con in tasca avendo un solo biglietto, avrai il tuo bar di fiducia, i capelli blu, crederai a chi ti farà male, perché credere fa più bene, ti innamorerai e aspetterai, farai il pompiere o l’architetto, magari sarai magistrato o il miglior parrucchiere del quartiere, viaggerai oppure resterai, scriverai un libro, suonerai il violino, il pianoforte o la batteria, odierai la matematica e amerai la filosofia oppure prenderai un dottorato in statistica.
FARAI, SARAI e DIVENTERAI.
Il presente, quanto il futuro, è tutto tuo. È per te. Sei te.
Ma non è scritto in pagella. Ti prego di ricordarlo. Tu non sei quel 10, o un 7, un 8 o un 5. Non sarai nemmeno il 18 all’università o il 30 o la lode. La tua vita girerà intorno a numeri. Ma tu non sei, non sarai e non vali un numero.
Credi in te stesso punto. Credi in quegli strumenti che ti sono stati dati in dono per affrontare il mondo e scuoti il cuore della gente.
Accetta la caduta e poi spicca il volo.
TU SEI NATO PER ESSERE FELICE.
Grazie per questi parole ❤❤ servono di sicuro
Sono perfettamente d’accordo.
Anzi penso che la scuola sia una gran rompitura di scatole e la concepisco e l’accetto solo perché, quando si è giovani non si sa bene da che parte andare, e quindi abbiamo bisogno che altri ci facciano un programma, una strada da seguire e ci striglino quando ci prende la pigrizia!
Altrimenti l’ideale sarebbe di essere autodidatti; purtroppo solo pochissimi ci riuscirebbero.