In un sistema scolastico che, apparentemente, sembra stia per toccare il fondo, c’è una parte del corpo docenti che dice no. Un gruppo di insegnanti che vuole dimostrare che la scuola non è solo quella riportata dai media, ma è molto di più. Un unico obiettivo: dimostrare che un’altra scuola è possibile.
Alla scuola primaria Giusti di Ponsacco in provincia di Pisa avrà luogo un importante esperimento che coinvolgerà alcune classi. Il progetto metodologico e didattico si chiama STILE LIB[e]RO- innovative learning e si pone il fine di creare un nuovo modo di stare in classe.
Niente più tradizionali libri di testo: si insegnerà a saper utilizzare più libri per apprendere. Via anche i compiti a casa, che verranno sostituti da un lavoro di approfondimento riguardo ai lavori svolti in aula.
Verrà inoltre allestita una biblioteca che metterà a disposizione centinaia di libri ed i banchi verranno attrezzati per ospitare dei tablet che serviranno come sostegno all’apprendimento. Questi infatti avranno la funzione di approfondire gli argomenti trattati sui libri navigando sul web (in una modalità sicura, certificata e controllata dai docenti).
Monica Delli Iaconi, responsabile del progetto, ha dichiarato: “Da quest’anno scolastico abbiamo deciso di adottare questo metodo di apprendimento, che non è rigido, ma aperto, condivisibile, esportabile, nei nostri progetti futuri, fino alla terza media. La scrittura e la lettura sono potenziati e il sapere non è più spezzettamento e reso più povero”. Ha quindi aggiunto: “I nostri obiettivi comprendono anche l’inclusione, l’educazione trasversale, una maggiore convivenza civile e una maggiore consapevolezza digitale. Il tablet, usato a gruppi di 4 alunni, non è in sostituzione dei libri, ma è ausilio attivo dell’apprendimento. Uso critico, dunque, degli apparecchi informatici e dei social”
Da questo progetto trarranno beneficio anche i docenti che si sentiranno sicuramente più motivati e coinvolti, tornando ad essere nuovamente una figura centrale della scuola. Delli Iaconi dunque conclude il suo intervento facendo riferimento all’importanza del supporto delle famiglie: “L’aiuto delle famiglie è stato fondamentale. Hanno supportato l’iniziativa, hanno raccolto fondi, attivato una campagna di crowdfunding e inoltre hanno coinvolto molte aziende della zona affinché facessero una donazione”. Queste parole ci fanno chiaramente comprendere che se c’è un’idea buona e volontà di realizzarla, i due “fronti contrapposti” sanno ben collaborare per poter poi trarne reciproco beneficio.