Quello che vedo ogni giorno è questo.
I ragazzi hanno bisogno di punti di riferimento, hanno bisogno di regole, hanno bisogno di silenzio. Per ascoltare, ascoltarsi e per poter essere ascoltati.
Hanno bisogno di concentrazione, di poche cose ma chiare, di fondamenta solide su cui costruire, lentamente, mattone dopo mattone.
Hanno un bisogno disperato e vitale di trovare ispirazione, di poter riporre fiducia, di essere sedotti prima che edotti. Hanno fame di emozioni, di relazioni autentiche, di condivisione.
Gli insegnanti sono lì per questo. Per trasmettere loro l’amore per il sapere, l’amore per la conoscenza (non per la competenza) da cui essi stessi devono – devono – essere animati. Non importa come. Ne hanno il dovere.
Vi prego, salviamoli dalla dispersione della conoscenza, dalla superficialità dell’informazione, dalla banalizzazione dei contenuti, dalla polverizzazione della didattica.
Vi prego, salviamo l’ora di lezione. Frontale.
— Diana Renon, insegnante