Italo Spinelli sta per raggiungere un traguardo che molti ragazzi hanno o avranno la fortuna di toccare con mano: il conseguimento della laurea. Non è nulla di sconvolgente o particolare, ma c’è una cosa che caratterizza questo uomo: a 82 anni si è iscritto alla facoltà di Filosofia per necessità.
Ma quale può essere la necessità di un uomo già pensionato? Sicuramente non vuole il “pezzo di carta” per intraprendere una nuova professione e reinventarsi la propria vita. La sua necessità proviene da un vuoto interiore e da un dolore che cerca di colmare: la morte della sua adorata Angela, la moglie.
Nello studio della filosofia, composto da 35 esami sostenuti, sta cercando disperatamente delle risposte. Italo, tra le pagine dei più illustri filosofi al mondo, ricerca il volto della sua amata, vuole trovare il modo di placare il suo dolore e convincersi che, in un modo o nell’altro, lei sia ancora al suo fianco pronta ad abbracciarlo. Il suo non è un percorso di studi, è un percorso di vita.
Ed allora, tra le migliaia di pagine studiate, cerca di trovare una risposta: “E’ possibile che tutto svanisca nel nulla? L’anima esiste? Se esiste, dopo la morte, dove va l’anima? Quali forme assume? Dove è finito il volto della mia amata Angela?”. A queste importanti domande su cui hanno riflettuto decine di filosofi, Italo ci si aggrappa: sogna una speranza e sogna di nuovo la serenità.
La religione non riusciva a consolarlo e a colmare il vuoto, ha provato con la logica, la scienza, con lo studio di Pascal (che lo ha conquistato più di chiunque altro). Il filosofo scrisse: “Se abbiamo vissuto in grazia di Dio e se Dio esiste la ricompensa sarà una infinita beatitudine, se Dio non esiste avremo perso solo i fuggevoli beni terreni, non altro.” Ma Italo non vuole raggiungere il suo “fuggevole bene”, Italo sogna solo di riavere la donna che ha tanto amato.