Insegno inglese anche in una prima scientifico e vedo, da anni, che dalla Scuola Media (Secondaria di Primo Grado) arrivano ragazzini ancora poco o non scolarizzati. Sento sempre più spesso questa espressione e cerco di non usarla, ma ogni anno sto facendo sempre più fatica a smentirla.
Mi chiedo che diavolo succeda in quei tre anni che, peraltro, sono importantissimi. Se li si tratta come esseri non pensanti è garantito che ci siano problemi. Un’altra cosa fondamentale, secondo me, è che cambiato ambiente deve cambiare il modo di trattarli.
Devono capire di non trovarsi più alle medie; che una fase è finita e ne sta iniziando un’altra e non ci si può relazionare con loro allo stesso livello di prima. Per quanto li riguarda, genitori compresi, le aspettative si alzano, il livello generale si alza e devono capirlo nell’arco del primo anno, perché a Giugno ci sarà la prima occasione per gli insegnanti di fare un po’ di selezione: è la vita. Tutto sta nel capire se vuoi stare dentro o fuori da questa selezione.
Ultima cosa: secondo me, si dovrebbe cercare di far passare il prima possibile (in prima, magari anche media) il messaggio di studiare per imparare. Se studi per imparare il voto arriva da solo; se studi per il voto, non ti stai concentrando per imparare e il voto può arrivare come no.
Dico questo perché al liceo ce ne sono già un bel numero col chiodo fisso del voto. In tutto ciò, la volontà è la chiave: se ce l’hai, sei più maturo e se sei maturo non dico sarà una passeggiata, ma farai già meno fatica rispetto a chi non ce l’ha e non lo è.
— Luca Cossu, insegnante
Spiace contraddire Cossu ma il problema quasi sempre non è il voto. Si chiama quasi sempre pelandronite e finché troveremo giusto far passare il loro tempo sui social e/o davanti alla TV piuttosto che sui libri, la situazione non migliorerà da sola. Aggiungo per completezza che è un problema – rispettando richieste e proporzioni dovute – anche dei 5 anni di elementari.
Mi dispiace per questo precedente commento, ma trovo giustissimo l’articolo che parla del chiodo fisso del voto. È importantissimo far capire ai ragazzi che del voto non ne faranno nulla. L’impegno, la costanza, la scoperta delle capacità, il confronto con se stessi in quello che si apprende, far tesoro di ogni cosa per crescere umanamente e intellettualmente..queste sono le sole cose importanti che devono tenere presente.