Un vero e proprio orrore o, per rimanere in tema, “orore” quello che è capitato al concorso scolastico del 2016. Ma perché ho commesso quello strafalcione allucinante? La risposta è più semplice di quanto si possa immaginare: su 4 aspiranti maestri ne sono stati bocciati 3 a causa di errori grammaticali.
Molti insegnano da anni nelle scuole dell’infanzia del Friuli, il loro profilo è quello del giovane diplomato, alcuni sono anche laureati. Ciò che li accomuna sono le speranze riposte nel concorso del 2016 della Buona Scuola dove ora arriva il risultato della prova scritta. Errori inammissibili e imperdonabili, come l’immancabile uso errato del verbo avere, dove la lettera H sembra essere andata in ferie (“L’alunno a bisogno di…”). A fare compagnia alla lettera H ci sono anche tutte quelle lettere doppie dimenticate (“La strutura”). Per non parlare anche dei congiuntivi massacrati e alcune abbreviazioni in puro stile SMS (xkè, cmq e via discorrendo). Immancabile il sempreverde errore che riguarda gli articoli indeterminativi ( “Un’evento” ). Continua il carosello di strafalcioni come, ad esempio, “aquistato” e “disciendente”
Il segretario Flc-Cgil del Friuli ha commentato così la vicenda: “Al concorso per l’infanzia il livello culturale è stato basso, la dice lunga su come è messa la scuola e dove sta andando”.
Una vera e propria tragedia quindi si è abbattuta nei confronti del corpo docente del Friuli. Ma anche nel resto d’Italia la situazione non è stata migliore: infatti solo il 30% degli aspiranti maestri ha superato con successo la prova scritta ottenendo quindi l’accesso all’orale. Nel Lazio su 10 aspiranti 8 sono stati rimandati a casa; in Veneto possono svolgere l’orale solo 1.604 concorrenti alle cattedre su 3.410; in Emilia Romagna invece sono stati promossi solo il 16.5% dei partecipanti.
Sicuramente le aspettative non sono rosee per la scuola italiana, speriamo che i futuri docenti siano più preparati di così.