Ve li ricordate i telefoni cellulari di una volta? Si limitavano a chiamare ed inviare i messaggi. Nonostante ciò comunque hanno sempre attirato i giovani adolescenti che passavano quindi le giornate alternando uno squillo ad un SMS con un linguaggio criptico e spesso incomprensibile agli adulti.
Le cose ovviamente sono cambiate, i telefoni hanno avuto una vera e propria espansione multimediale e il fascino esercitato nei confronti dei giovani è aumentato esponenzialmente. Questo appeal però ha un duro prezzo da pagare: Facebook, WhatsApp e internet in generale stanno lentamente sottraendo del tempo prezioso ai ragazzi, diminuendo il tempo che si dedica alle interazioni “reali”.
Il problema inizia a concretizzarsi nel momento in cui questa passione per gli smartphone e i social inizia a diventare una vera e propria dipendenza andando ad influenzare anche il tempo trascorso nelle aule scolastiche. È sempre più frequente infatti l’utilizzo del dispositivo durante le ore di lezione dove i ragazzi o sono totalmente distratti oppure informano i genitori in tempo reale su quanto stia accadendo. Spesso quindi i genitori sono subito a conoscenza di eventuali ramanzine e brutti voti e questo molte volte si concretizza in un’aggressione nei confronti dei docenti che vengono colti impreparati.
Quello che può sembrare un problema che sta coinvolgendo tutto il sistema scolastico sembra non preoccupare eccessivamente la Ministra Valeria Fedeli che in più occasioni ha ribadito l’importanza dell’utilizzo dello smartphone (per uso didattico ovviamente) in classe. Non sono però state prese le dovute contromisure durante l’esposizione dell’idea: come può infatti un docente sapere se i ragazzi stiano usando il dispositivo per fini didattici? Potrebbero benissimo fare tutt’altro e per i professori risulterebbe difficile tenere sotto controllo la situazione.
In Gran Bretagna nel frattempo si sta discutendo in maniera approfondita sul modo di combattere questa “dipendenza da smartphone” che sta imperversando tra i giovani. Esperti, pedagogisti e formatori si stanno interrogando per cercare di venire a capo del motivo per cui si stia abusando dei telefoni cellulari. Il governo britannico intanto pensa di porre un vero e proprio limite di tempo all’uso dei social media da parte degli adolescenti; questo è stato riferito dal ministro per la digitalizzazione Matt Hancock. Questa misura servirebbe per evitare che il tempo speso davanti allo smartphone non finisca per influenzare in maniera negativa la vita degli adolescenti.