Avere a che fare con un bambino non è sempre tutto rose e fiori come si potrebbe pensare. Inoltre, se è il primo figlio, la situazione può diventare veramente critica perché, su molti aspetti, si è impreparati. Fortunatamente però esistono dei “trucchi” per far tornare la calma nei bambini, soprattutto quando entrano in quell’età “critica” in cui iniziano a fare capricci e a contestare ogni scelta genitoriale. Vediamo di cosa si tratta.
1- “Fai pure chiasso, ma da un’altra parte”
Un classico dei bambini è quello di urlare e cantare a squarciagola. Ovviamente è un comportamento normale nei bambini, ma in alcuni casi può diventare davvero insostenibile, soprattutto in momenti in cui serve silenzio come, ad esempio, durante una telefonata. Risulta però controproducente vietare di fare baccano, molto meglio suggerire di svolgere queste “attività” altrove. Questo vale anche quando il bambino fa capricci o brontola. Il suggerimento di andare altrove è efficace perché non si pone come divieto ma perché si mette il bambino di fronte ad una scelta: “Puoi continuare a fare baccano, ma non vicino a me”.
2- “Me lo compri? Me lo compri? Me lo compri?”
Un classico dei bambini è quello di chiedere con insistenza che gli si venga comprato qualcosa. Ovviamente i bambini non possono essere accontentati in ogni occasione, quindi spesso ricevono un no. Se insiste, è bene ricordargli che non spetta a lui decidere come vadano spesi i soldi. È bene sottolineare che la gestione del denaro è un compito che spetta agli adulti e che lui non ha voce in capitolo.
3- “Vuoi chiedermi qualcosa? Fallo con gentilezza”
Spesso i bambini più che chiedere una cosa la ordinano oppure chiedono urlando o piagnucolando. Affrontare questa situazione è piuttosto semplice: dichiarate di non comprendere la richiesta. Se invece la richiesta è avanzata urlando, dite di non aver capito a bassa voce. È inutile urlare perché così viene data corda alla richiesta di attenzione del bambino. Inoltre è bene fargli capire che le richieste verranno ascoltate solo se verranno utilizzate le parole “per favore, grazie e prego”
4- La noia non esiste
I bambini molto spesso si dicono annoiati. In quel momento la giornata genitoriale sarà tartassata di conversazioni come “Mamma mi annoio, mi dai da mangiare?” “Non so che fare, giochi con me?”. È importante in questi casi rivolgere l’attenzione su di loro, facendogli comprendere che questo è un loro problema, ma come fare? Basta indicargli che la noia in realtà non esiste, ma è solo mancanza di immaginazione oppure pigrizia mentale. Il bambino ora non cercherà più qualcosa da fare preparato dal genitore, ma cercheranno spontaneamente qualcosa da fare.
5- “Se vuoi stare con me, allora aiutami”
I bambini vorrebbero passare ogni minuto del loro tempo venendo intrattenuti dai genitori ma, ovviamente, questo non è possibile. Quando il bambino chiederà insistentemente di stare col genitore, basta dirgli che si ha da fare e, che se vuole stare col famigliare deve essere d’aiuto. In questo caso il bambino è posto di fronte ad una scelta: giocare da solo oppure essere utile al genitore. Se decideranno di aiutare riceveranno il “bonus” di imparare qualcosa di nuovo.
6- A quest’ora i genitori non possono fare più nulla
Convincere i bambini che sia giunta l’ora di andare a letto può essere un’impresa ardua ma può diventare più semplice se la regola viene posta nei confronti dei genitori. Ad esempio si può dire che c’è una regola per cui i genitori alle 21:30 non possono fare più nulla ma devono solo riposare. In questo caso quindi i bambini capiscono che non è una regola rivolta verso di lui ma dovrà comunque adeguarsi ad essa.
7- “Perché il mio amichetto ha trovato la sorpresa più bella nelle patatine?”
Tutti i genitori passano quel periodo della vita in cui metteranno una duplice copia di tutto nella borsa: doppie merendine, doppi succhi eccetera. Questo per il semplice fatto che si vuole evitare ogni litigio tra il figlio e l’amichetto perché si hanno cose differenti. Invece, inaspettatamente, i bambini riescono a capire abbastanza presto che “la vita non è sempre giusta”. Ad esempio se il figlio ha trovato una sorpresa nelle patatine, ma quella dell’amichetto è più bella, basterà spiegargli che spesso la vita funziona così e che non sempre si trovano cose belle: “oggi è toccato a lui, domani toccherà a te”. Questa è una verità che l’essere umano conosce da sempre, per questo i bambini la capiscono presto.