Quante volte, da bambini, siamo stati costretti a baciare parenti e amici dei nostri genitori? Un supplizio per i bambini, una cosa simpatica per gli adulti.
Se siete tra quei genitori che fanno dispensare baci a zii e amici di famiglia dai vostri figli, o se siete dalla parte opposta della barricata e vi sentiti costretti dalle circostanze, il consiglio e di dare un taglio a questa brutta abitudine.
Il consiglio in questione viene da una mamma intelligente e moderna, Katia Hetter, che un giorno, davanti al rifiuto di sua figlia di baciare la nonna, ha capito che è una pratica sbagliata costringere i propri figli a offrire un contatto fisico per forza.
La nonna della bambina forse questo l’aveva già capito, perché non si è offesa e anzi ha detto alla nipote che non c’era nulla di male, se non ne aveva voglia.
Non si tratta maleducazione, ma di imparare a gestire il proprio corpo e il contatto fisico con le altre persone. Il principio del manifesto che è stato elaborato, è che è bene imparare fin da piccoli, suggerisce che non è necessario offrire un contatto fisico per fare contente le persone. Principio dal quale derivano una serie di conseguenze facilmente intuibili.
Tutto questo per imparare a salvaguardare i concetti di proprietà e responsabilità del proprio corpo: inculcare a un bambino che offrire un contatto fisico è un dovere, è un comportamento sbagliato. L’insegnamento, almeno a livello inconscio, avrà ripercussione negative sulla crescita emotiva e personale della persona e durerà tutta la vita.
È giusto invece far capire ai bambini che sono più importanti i loro sentimenti rispetto alla volontà di un genitore, un parente o un insegnante che pretende una dimostrazione di affetto.
Le conseguenze, dicevamo facilmente intuibili, possono rivelarsi gravi nei soggetti più sensibili a questo genere cose: più facilmente diventeranno vittime di abusi sessuali, più facilmente tenderanno a farsi sottomettere dall’altro genere o a contrario a cercare di dominare il partner.
Il corpo di un’altra persona non è un oggetto, non si può costringere in nessun modo.
Nel manifesto che riportiamo, la bambina recita:
“Ho 5 anni. Il mio corpo è mio. Non obbligarmi ad abbracciare o a baciare. Sto imparando a dire di no e il tuo sostegno contribuirà a proteggermi per tutta la vita”
È importante che i genitori educhino i figli al rispetto degli altri e al tempo stesso di se stessi. Una stretta di mano o un cinque valgono per esempio quanto un bacino, ma sono meno invadenti e forzati.
Spiegate ai vostri figli tutto questo e l’importanza comunque dell’educazione, la loro crescita ne gioverà senza conseguenze negative.
Allo stesso tempo non pretendete un bacio o qualunque altro gesto fisico dai bambini degli altri, non offendetevi se si rifiutano: ognuno di noi deve avere la libertà di decidere autonomamente del proprio corpo, anche un bambino.